Nome: Tasso
Il Bonsai di TASSO è una pianta che si adatta molto bene per farne dei bonsai, i tipi di tasso piu’ comune sono bacata e cuspidata, in natura i tassi arrivano a dimensioni enormi e salgono dritti in maniera eretta, sono molto cespugliosi, crescono molto rapidamente, la chioma può prendere anche la forma piramidale con foglie di colore verde intenso ed è molto ramificata, è una pianta molto longeva a lento accrescimento. Il Tasso viene chiamato “albero della morte” perché il fusto, le foglie ed i semi contengono una sostanza chiamata (taxina) velenosa per gli animali che si insediano nella pianta, vive molto bene nelle zone temperate e si acclimata molto bene.
L’annaffiatura della pianta va eseguita giornalmente nel periodo estivo, una volta ogni due-tre giorni nel periodo invernale ed a seconda delle situazioni climatiche nel periodo primaverile e autunnale anche in base al clima ed all’esposizione della pianta e bene non far asciugare mai il terreno tra le annaffiature, come non si deve mai annaffiare troppo, nei periodi più caldi si può nebulizzare la chioma comunque controllate con le dita che il terreno sia sempre umido.
La concimazione va effettuata da marzo a giugno e da settembre a novembre, sospendere a luglio e agosto e nel periodo invernale una volta ogni 15 con concime liquido, una volta al mese con concime a lenta cessione facendo molta attenzione alle dosi.
La potatura viene fatta per mantenere la forma del bonsai e viene eseguita per tutto il periodo vegetativo come mantenimento mentre la potatura più drastica e di impostazione va fatta in primavera prima della ripresa vegetativa.
Il rinvaso della pianta si fa ogni 3-4 anni nelle piante più piccole più a lungo per gli esemplari più vecchi, questa operazione si fa di solito prima della ripresa vegetativa all’inizio della primavera, il terriccio che si usa è akadama, terriccio standard e ghiaia che serve sia per il drenaggio che mischiato con il substrato. Quando si effettua il rinvaso su questi bonsai è importante lasciare le radici giovani capillari mentre sono da togliere i fittoni (radici lunghe e dritte) il pane radicale va ridotto di circa un terzo del suo sviluppo.
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Lino Camaioni & Cristiana Camaioni
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